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Blocco per 229 partite Iva

Un’indagine della Guardia di Finanza di Napoli ha rivelato un vasto sistema di frode legato ai fondi destinati alla ripresa economica post-pandemia. Il fulcro di questa operazione fraudolenta era la creazione di centinaia di aziende fittizie, che esistevano solo sulla carta e operavano come “partite IVA apri e chiudi”. Queste società simulate dichiaravano di svolgere attività imprenditoriali, ma in realtà servivano solo a ottenere indebitamente i crediti di imposta previsti dal SuperAce, un aiuto fiscale per incentivare la crescita economica.

Le indagini hanno portato alla chiusura di 229 partite IVA, dopo che la Guardia di Finanza ha riscontrato l’assenza di reale attività economica. Lo scorso giugno, le autorità avevano già sequestrato oltre 117 milioni di euro in crediti d’imposta accumulati in modo fraudolento da queste aziende. Queste operazioni, finalizzate a rivendicare crediti fiscali senza alcuna vera attività imprenditoriale, riguardavano settori come l’edilizia, il manifatturiero e l’agricoltura, nonché società di servizi legate alla logistica.

La Procura di Napoli, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, sta continuando le indagini, focalizzandosi su questo complesso sistema di frode. In particolare, si è scoperto che molte delle aziende coinvolte avevano richiesto crediti per importi prossimi ai 150.000 euro. Questi crediti venivano successivamente ceduti a terzi, creando un mercato nero dei crediti fiscali. Le autorità stanno ora lavorando per completare l’indagine e portare alla luce l’intera portata della frode, che ha coinvolto centinaia di persone e società, soprattutto in Campania.

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