Crollo in Galleria Umberto a Napoli: tre condanne in Appello per la morte di Salvatore Giordano
Il processo d’appello riguardante la tragica morte di Salvatore Giordano, il quattordicenne colpito mortalmente dal crollo di un fregio staccatosi dal frontone della Galleria Umberto mentre passeggiava con amici lungo via Toledo, si è concluso con tre condanne e due assoluzioni. La prima corte d’appello del Tribunale di Napoli ha confermato le condanne per tre imputati e assolto gli altri due precedentemente condannati in primo grado.
Nel dettaglio, Franco Annunziata, dipendente del servizio difesa idrogeologica del territorio del Comune di Napoli, difeso dagli avvocati Sergio e Arturo Cola, è stato assolto. Assoluzione anche per Marco Fresa, ultimo amministratore di condominio prima del drammatico evento del luglio 2014, rappresentato dal professor Alfonso Furguele e dall’avvocato Maria Paola Samarelli.
Per quanto riguarda le condanne, Bruno Mariano, amministratore di condominio, ed Elio Notarbartolo, direttore dei lavori, sono stati condannati a due anni di reclusione, con pena sospesa. Giovanni Spagnuolo, dirigente del servizio difesa del territorio di Napoli, ha ottenuto la prescrizione per l’accusa di omicidio colposo, ma i giudici hanno confermato per lui una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione.
Il caso ruota attorno a segnalazioni inascoltate e interventi mancati. In passato, si erano verificati crolli dalla facciata della Galleria Umberto, tanto che era stato richiesto al servizio di sicurezza abitativa di effettuare una verifica generale della facciata all’altezza del civico 210 di via Toledo. I genitori di Salvatore Giordano, rappresentati dall’avvocato Sergio Pisani, si sono costituiti parte civile in questo doloroso procedimento, evidenziando le carenze amministrative e la mancanza di adeguata manutenzione su un monumento la cui responsabilità era condivisa tra enti pubblici e privati.
