Osteria chiusa da un anno per il covid, riapre grazie al parroco
Il parroco è Don Vitaliano Della Sala, da sempre noto per le sue battaglie no global e il suo impegno civile che negli anni lo hanno portato in giro per il mondo, dalla Palestina allo Sri Lanka, al Messico; attività che gli hanno causato scontri durissimi con la Chiesa, fino a ricevere ammonizioni e interventi più duri come la rimozione.
Questa volta si parla di nuovo di lui per un’iniziativa che ha scaldato il cuore di tanti fedeli in provincia di Avellino.
Nel borgo medievale di Capocastello, a Mercogliano, un ristoratore il cui locale è chiuso al pubblico da oltre un anno causa Covid, e senza uno spazio all’aperto, ha chiesto e ottenuto dal parroco don Vitaliano di poter apparecchiare i tavoli nel giardino-sagrato della chiesa adiacente alla sua osteria: 60 coperti distanziati, con vista su cripta del ‘600 e la benedizione di San Francesco riprodotto in una maiolica all’ingresso.
Emilio Grieco è titolare di un’osteria che ha già nel nome una naturale vocazione al sacro perché si chiama “I Santi”. La chiesa è quella di San Francesco, da tempo chiusa al culto ma non sconsacrata. L’ idea era di affidarla a un’associazione culturale per farne meta di turismo religioso, ma l’arrivo della pandemia ha bloccato ogni iniziativa e così don Vitaliano non ha esitato a destinare quello spazio aperto a una buona causa.
“In un momento così difficile – ha raccontato all’ANSA il parroco – ho pensato che i ristoratori sono tra quelli hanno pagato di più il prezzo della crisi e che io avevo quello spazio che poteva dare a uno di loro la possibilità di ripartire. E la solidarietà si pratica”.
Tutti gli abitanti del borgo, con la supervisione del Comune, si sono dati da fare per ripulire l’area che versava in uno stato di incuria e consentire così a “I Santi” di riaprire.
