Telese Terme, quando la ‘buona politica’ entra in rete

di Elena Sofia Caiola.
La politica è “buona” quando promuove e rispetta la dignità umana, i diritti fondamentali della persona e preserva dagli abusi e dalle ingiustizie. Questa è la lezione che i giovani di Bug Generation hanno imparato nel confrontarsi con la senatrice Elena Ferrara, promotrice e prima firmataria della legge n. 71/2017 sulle “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.
Una legge inclusiva che si rivolge ai giovani e alle famiglie, coinvolgendo le istituzioni. Pensata per i ragazzi che si trovano a vivere il cyberbullismo come vittime o carnefici, perché nessuno venga lasciato solo.
Una legge che responsabilizza la scuola, la famiglia, i ragazzi e soprattutto le aziende digitali, introducendo degli strumenti di tutela verso ogni forma di prepotenza e prevaricazione reiterata nel tempo, mettendo in atto una vera e propria sfida educativa: dare ai bambini e ai ragazzi un “patentino di smartphone”, che insegni la consapevolezza sui rischi legati ad un uso scorretto dei dispositivi e della rete, coinvolgendo la famiglia e la scuola in un circuito di responsabilità comune.
E se educare alla responsabilità e alla solidarietà, di cui i comportamenti di bullismo e cyberbullismo sono antietetici, è un dovere/diritto previsto dalla nostra Costituzione, come è diritto/dovere della famiglia, è giusto che la politica se ne occupi.
Questo è stato ciò che la senatrice Elena Ferrara ha insegnato ai giovani di Bug Generation, una nuova realtà nata a Telese Terme, dove dei ragazzi divulgano in rete il bello e il buono del proprio territorio e delle persone che lo abitano o che incontrano.
La senatrice Elena Ferrara non si è messa in cattedra ma parlando ai microfoni ha reso i ragazzi partecipi di un progetto più ampio che coinvolge tutti, nessuno escluso. E ai ragazzi questo piace: essere parte di un progetto costruttivo, in divenire, che parla ai giovani.