La battaglia per la conservazione dei lecci nella Reggia: il parere degli ambientalisti

“Opporremo con tutte le nostre energie, inclusa l’opposizione fisica, alla rimozione dei 750 lecci che delimitano la Via dell’Acqua della Reggia di Caserta”, dichiara Raffaele Aveta, portavoce dell’associazione provinciale “Futuro 2030” e consigliere comunale a Santa Maria Capua Vetere, in risposta a una notizia che ha già suscitato le critiche di numerose figure autorevoli nel mondo politico, accademico, associativo e culturale della provincia di Caserta.
“Una particolare fonte di preoccupazione – osserva Aveta – sono le dichiarazioni della direttrice della Reggia riguardo ai tempi necessari per il completo ripristino della composizione originale di Vanvitelli. Ci uniamo quindi alla voce della professoressa Jolanda Capriglione, presidente del Club per l’Unesco di Caserta, che ha giustamente sottolineato la necessità di condurre ulteriori approfondimenti e analisi, magari costituendo un gruppo scientifico specializzato composto da esperti di fama internazionale, prima di intraprendere qualsiasi azione irreversibile in un contesto che è sotto gli occhi del mondo intero. Non è concepibile che la responsabilità per una decisione che coinvolge l’intera cittadinanza di Caserta, la Terra di Lavoro e la Campania, sia lasciata unicamente nelle mani della direttrice, un organo con poteri decisionali che in questa situazione sembrano eccessivamente concentrati.”
Infine, Aveta conclude: “Ascoltiamo l’appello lanciato da numerosi cittadini e esperti e annunciando la nostra ferma opposizione all’ipotesi di sostituire le file di lecci senza la necessaria consulenza specializzata. In questa prospettiva, siamo pronti a contestare qualsiasi decisione presso l’autorità giudiziaria competente e, se necessario, ad ostacolare fisicamente l’abbattimento degli alberi esistenti.”