Il parere di De Luca a Che tempo che fa: “Il PD, un mix di PCI e DC
Dirigenti all’interno del Partito Democratico sono descritti da Vincenzo De Luca come figure passive, e il partito stesso viene paragonato a una fusione dei peggiori elementi del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana. In un’intervista con Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, il governatore della Campania condivide il suo punto di vista sul PD e il suo libro “Nonostante Il Pd”. De Luca esprime gratitudine per i dirigenti del PD che ha conosciuto nei suoi dieci anni di esperienza, nonostante li descriva come individui spesso distanti e talvolta avversari. Nonostante queste critiche, De Luca sottolinea che ci sono molti dirigenti all’interno del PD, nonostante non formino una comunità coesa, che continuano a svolgere un ruolo importante.
De Luca spiega il suo impegno continuo nel PD, considerandolo una vasta comunità di militanti e amministratori che spesso si trovano a lottare individualmente sul territorio. Ritiene che il PD sia emerso quando le ideologie del XX secolo erano ormai superate, con l’obiettivo di governare un’Italia ancora segnata da divisioni sociali, culturali e umane.
Tuttavia, De Luca critica il PD per aver raccolto i lati negativi sia del Partito Comunista Italiano che della Democrazia Cristiana. Sostiene che il partito deve intraprendere un nuovo percorso verso un’Italia migliore. Quando gli viene chiesto se considererebbe di diventare il segretario del PD, De Luca risponde che attualmente ha una serie di questioni urgenti da affrontare in Campania. Sottolinea la priorità che dà alla verità rispetto all’adesione a un partito politico e suggerisce che il PD dovrebbe rivedere il suo linguaggio, in particolare alcune espressioni come “campo largo” e “agorà democratiche”.