Bagnoli, “Da ora chiamatela Balneolis”: sarà un grande parco con una fabbrica del benessere
“Bagnoli è stata per anni sinonimo di inefficienza. Questo progetto restituisce il nome antico al futuro di Bagnoli. Chiedo che da oggi non si parli più di Bagnoli, ma di Balneolis”. Francesco Floro Flores, commissario straordinario di governo per il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana di Bagnoli-Coroglio, ha presentato così, nel corso di una conferenza stampa, il progetto vincitore del concorso internazionale di idee per definire il nuovo assetto paesaggistico di tutta l’ex area Italsider di Bagnoli, compreso il grande parco urbano esteso per 120 ettari dei 250 totali.
“Finalmente – ha aggiunto Floro Flores – i napoletani avranno modo di capire cosa sarà Bagnoli nei prossimi anni. Siamo convinti che quello che vedremo di qui ai prossimi anni a Bagnoli è quello che viene presentato stamattina. È il progetto, non uno dei tanti visti in questi anni”.
Il primo classificato è un raggruppamento di 12 soggetti che nel loro ‘disegno’ della Bagnoli di domani hanno immaginato un ritorno all’ideale di ‘Campania Felix’. Da Posillipo il progetto si articola in tre diversi ambiti: il parco naturale, il bosco produttivo e il parco urbano con l’obiettivo di restituire a quel quartiere, vittima di inquinamento, il patrimonio naturalistico che aveva perso nei secoli. L’idea è di inserire differenti tipologie di vegetazione rispettando la stagionalità, in modo da dare maggiore appeal al parco di Bagnoli, che avrà molto da raccontare anche da un punto di vista cromatico. I progettisti hanno infatti preso spunto da località che oggi sono attrazioni turistiche, come i boschi di acero del Vermont o del New England o i ciliegi del Giappone durante la fioritura primaverile. Oasi e bagni termali con vasche a sfioro saranno inseriti in una grande aiuola d’acqua circolare immersa nella vegetazione della macchia mediterranea, oltre a un giardino didattico e a una radura di agrumi.
Via Coroglio diventa il luogo di congiunzione tra il parco e il mare e viene immaginata come una strada in prevalenza ciclo-pedonale, mentre l’ex stabilimento dell’Italsider diventa una ‘fabbrica del benessere’ dove si svolgeranno attività sportive, percorsi di bellezza, e ci sarà spazio per solarium, attività commerciali, aree di vendita dei prodotti del parco a km zero e dei prodotti enogastronomici della tradizione, caffetterie, ristoranti. Una serie di strutture in legno sarà collocata a servizio della spiaggia e della balneazione. L’area a sud-est del Parco accoglierà una molteplicità di servizi: turismo, sport e cultura, con il nuovo centro scientifico che andrà ad integrare la Città della Scienza. Un parcheggio all’inizio di via Coroglio consentirà di servire tutte le aree di questa zona liberandole dal traffico e ipotizzando, nel caso di Borgo Coroglio, una totale pedonalizzazione.
Lungo via Nisida, nelle vicinanze della stazione della metropolitana e della piccola darsena, sarà introdotta un’architettura modulare per ristoranti, bar e piccole strutture ricettive a servizio dei bagnanti e dei visitatori del Parco, dello Science Center e di Borgo Coroglio, dove una piazza sarà aperta verso il mare connessa alla spiaggia attraverso una gradonata verde. Il pontile esistente verrà esteso fino a raggiungere e ad agganciarsi al sistema della porta del parco. Alle nuove volumetrie, un complesso alberghiero e uno residenziale, si aggiungerà l’area del “borgo lineare” a vocazione residenziale e commerciale, oltre a un villaggio residenziale, che si immagina come una ‘città giardino’, che trasformerà la zona di via Cocchia. Le altezze contenute faranno sì che l’insediamento non interferisca con la vista del mare. “Abbiamo immaginato Bagnoli – hanno spiegato i progettisti Enrico Auletta e Luciano Mauro – come un luogo felice, fortunato e fecondo. Proprio Bagnoli, la cui natura è stata offesa e che oggi ritorna, immersa nel grande parco”.
“Si aprirà subito – ha assicurato Claudio Collinvitti, project manager di Invitalia – un confronto con il territorio che durerà circa un mese. Parallelamente, parte invece la realizzazione del planivolumetrico, il documento che poi costituirà l’elemento fondamentale della nuova conferenza dei servizi prevista tra la fine di giugno e i primi di luglio che chiuderà tutta la parte urbanistica del progetto. Dopodiché, si tratta di finire le bonifiche e cominciare a rigenerare l’area. Immaginiamo di vedere il nuovo assetto nel 2021”.
“Ci attende una sfida importante – ha detto il vicesindaco di Napoli Carmine Piscopo -. Da un lato bisogna accelerare i tempi, con tutte le dovute attenzioni. Dall’altro bisogna coinvolgere la collettività e potremo vincere la sfida puntando sulla bellezza di questo luogo”.